Devi pubblicizzare qualche evento? Hai bisogno di visibilità? 

         

QUESTO SPAZIO PUO' ESSERE TUO! Contattaci

 

domenica 18 gennaio 2009

IL DOMENICALE


Se questa è una repubblica laica...



Dopo le proteste di esponenti di centrodestra e alcune autorità appartenenti alla Chiesa Cattolica Romana per la richiesta dell' UAAR ( Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) di condurre una compagna sociale su degli autobus di linea della città di Genova ( ulteriori particolari nell'articolo: "Dio? No thanks" di Mercoledì 14 gennaio 2009, Cafè de l'Italie) ecco che l'iniziativa  viene respinta dall'azienda concessionaria di pubblicità. 

Ma vediamo le motivazioni.

La concessionaria fa sapere che ci sono due articoli del codice di autodisciplina che non permettono alla campagna di essere attuata.

Articolo 10 : " La pubblicità non deve essere offensiva."

Testo in questione: " La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno."

Se un credente dovrebbe sentirsi offeso se qualcuno afferma che Dio non esiste, perché un ateo non dovrebbe sentirsi offeso se affermato il contrario?

Articolo 16: " Le campagne sociali non devono ledere gli interessi di alcuno"

Quindi è possibile interpretarla come: "C'è qualcuno che fa dell'idea di Dio un interesse, un uso criminoso; lo usa per il suo interesse, per scopi politico/economici."


Commenta il monsignor Marco Granara, rettore del Santuario della Guardia:
"Una minoranza di quaranta persone ha tenuto sveglia l'intera nazione su un tema che, in fondo, non è loro." (la Repubblica, Sabato 17 gennaio 2009)
 
Come sappiamo il tema Dio è di unica, sola,indiscutibile  competenza della Chiesa Cattolica Romana.

Risponde il segretario generale dell' UAAR, Raffaele Carcano
"Biancheria intima e villaggi vacanze sì, ma guai a chiedere uno spazio pubblicitario per dire che Dio non esiste. In questo paese non c'è spazio per dichiararsi atei,pena la censura."


Se questa è una repubblica laica...


Tommaso Casarin , Cafè de l'Italie 




Gimme shelter

War,children,

its just a shot away
its just a shot away


Nella puntata di AnnoZero del 15 gennaio 2009 come avrete sentito tutti il conduttore Michele Santoro è stato protagonista di un acceso dibattito con Lucia Annunziata che indignata per lo svolgimento a suo dire Filo-palestinese della trasmissione, ha abbandonato lo studio.

In un certo senso l’ex presidentessa Rai non aveva tutti i torti. Di sicuro Santoro ha voluto prendere una posizione come al solito controcorrente ma non per questo sbagliata.

Il titolo della puntata di AnnoZero era “La guerra dei bambini”  e questo teoricamente sarebbe stato il punto centrale da analizzare e su cui discutere.

In questo ennesimo capitolo della guerra infinita infatti, sono rimasti uccisi Trecento bambini palestinesi e Millecinquecento persone sono state ferite dal fuoco Israeliano. Dall’altra parte invece i feriti si contano sulle mani.

Con questo nessuno vuole ovviamente dire che ci si augurava qualche morto in più fra i civili e i soldati israeliani ma che questi ultimi considerando la loro notevole superiorità bellica si fossero saputi regolare di conseguenza.

In una guerra poche volte c’è stato qualcosa di giusto soprattutto negli ultimi tempi ma nel conflitto Israeliano Palestinese ormai ogni limite è stato superato dall’una e dall’altra frontiera.

Israele di sicuro ha tutti i motivi di non sopportare più gli attacchi spesso sleali da parte di Hamas ma questo non è un valido motivo per invadere e uccidere una nazione di persone innocenti.

Hamas è un acronimo che sta per “arakat al-Muqāwama al-Islāmiyya” ossia Movimento di Resistenza Islamico è riconosciuto da parte dell’Unione Europea e molte altre nazioni, come un movimento terroristico e non come il partito rappresentante la Palestina.

Il primo ministro israeliano Olmert quindi non può rispondere ad un attacco da parte di un gruppo terroristico dando il via ad una operazione militare che per certo porterà solo altre vittime.

Sarebbe come se un gruppo terroristico italiano come le BR lanciasse razzi e quant’altro verso la Francia e di risposta Sarkozy ci invadesse. Non saremmo molto d’accordo in quel caso immagino.

Israele è una nazione che può vantare un’identità culturale e filosofica tra le più alte che sono dei pregi vacillanti ogni qualvolta utilizzano la forza contro una popolazione devastata.

La reazione di Gerusalemme non è stata proporzionale all’offesa  ed è per caduta allo stesso misero livello di una organizzazione terroristica, mentre Hamas si conferma essere un male, un tumore che sta metastatizzando ulteriormente quella terra commettendo crimini spregevoli non solo nei confronti della popolazione israeliana ma anche  della sua gente usandola come scudo, posizionando le sue milizie sopra i tetti delle scuole e degli ospedali.

Quello che , letteralmente, fa ancora più schifo è il fatto che Israele dopo secoli e secoli di angherie subite, di persecuzioni e umiliazioni ora non si fermi nemmeno davanti a niente e a nessuno, trovando in Hamas una giustificazione per bombardare e attaccare con i suoi raid aerei i civili della Striscia di Gaza.

Quello che, letteralmente, fa ancora più rabbia è che a scatenare tutto questo sia stato un gruppo di fanatici, di ribelli che riescono a manipolare e a sottomettere la loro gente perché accecata dalla disperazione.

La stato d’Israele nonchè la terra di Palestina sono un unico mondo diviso dalla storia e dalla politica.

Dio, suo malgrado, è ancora una volta una mera giustificazione ad un male che proviene solo da noi, un male senza patria o bandiera: l’ignoranza.

I soldati israeliani hanno iniziato questa mattina un ritiro progressivo dai punti strategici dell’offensiva. Sulle strade, sulle macerie e sui volti spezzati dal dolore delle perdite rimane l’ennesima testimonianza di una guerra senza senso che lascia dietro di se uno sbilanciato numero di vittime che forse un giorno avrebbero contribuito a quel sempre più vanescente miraggio chiamato Pace.

 

Per correttezza e soprattutto perché le vittime non hanno voce in capitolo, ecco i dati (aggiornati a Domenica 18 gennaio 2009, fonte "la Repubblica") di questo mese di scontri:

TOTALE MORTI: 1216

Palestinesi: 1203 di cui 410 bambini                             Israeliani : 13 di cui 3 civili

TOTALE FERITI: 5500

 Palestinesi: 5300 di cui 1630 bambini                         Israeliani: 200 

 

 Francesco Ramagli , Cafè de l'Italie

 








Nessun commento:

Posta un commento