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martedì 10 febbraio 2009

VERGOGNA

Vergogna ad Egli e ai suoi alleati che non hanno saputo fare altro che speculare sulla vita di una ragazza innocente, che chiedeva solo pace e niente di più, eppure voi siete riusciti ad andare oltre anche questa vicenda dimenticandovi di non essere nessuno per poter decidere meglio dei genitori di quella povera ragazza.

Il fatto che non siate riusciti ad intervenire è solo una fortuna per lei che nello spegnersi si è liberata finalmente dello schifo di cui l’avete circondata.

Vergogna al Vaticano che ancora non capisce dove si può azzardare a mettere becco e dove no.

La medicina, fino a prova contraria, non ha Dio e i medici che pensano di poter scegliere far le due cose allora hanno sbagliato mestiere perché non abbiamo il diritto di scegliere per le altre persone, soprattutto se queste sono in condizioni che noi nemmeno lontanamente possiamo concepire, per quanto dolorose e insopportabili devono essere.

Vergogna a tutti quei politici che hanno dato corda al Premier e ai suoi scagnozzi lasciandogli sfruttare questa situazione per abbattere la costituzione e la democrazia.

Vergogna a noi che ci siamo lasciati abbindolare da questa storia dimenticandoci di quello che succedeva nel frattempo e osservando come in un banalissimo reality gli ultimi difficili giorni di Eluana.

E di nuovo Vergogna a Lui che con le sue sciamaniche prognosi di possibili gravidanze e menzogne da medico con laurea acquistata, è riuscito a mentire anche su un dramma umano come questo.

Vergogna.

 

Eluana Englaro si spegneva poco dopo le Otto di ieri sera, per un arresto cardiaco.

I Familiari ora chiedono solo il rispetto per il lutto.

Cafè de l’Italie chiude con questo il capitolo Eluana Englaro, augurandole di essere finalmente arrivata in un mondo migliore di questo.



sabato 7 febbraio 2009

Il giorno più buio

“La democrazia funziona quando a decidere sono in due e uno è malato.” Winston Churchill

 

Sembra che alla fine Egli ci sia riuscito.

Ha trainato come un auriga impazzito il nostro cocchio fino a giungere ad un baratro dal quale è impossibile risalire.

Ora si potrà soltanto cadere e non ci resta che pensare “Fino a qui tutto bene".”-come dice Hubert nel film l’odio- “Jusq’ici tout va bien.”

Inconsapevoli e ciechi nel pronunciare parole in nome dell’illusione, convinti che tutto si sistemerà.

Ma questa volta nel sentire le sue parole, il freddo brivido della paura ha percorso con veemenza la mia spina dorsale.

Ieri sera il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nato a Milano nell’anno domini 1936 addì 29 Settembre (rovinando così una delle più belle canzoni firmate Lucio Battisti) ha tirato la prima irreparabile picconata al sistema democratico italiano.

Utilizzando come capro espiatorio la povera Eluana Englaro, della quale non parlerò in quanto la redazione di Cafè de l’Italie si rifiuta di dare corda a tale speculazione, prima di tutto per il rispetto che ognuno di noi ha per la vita e la libertà di scelta di qualsiasi individuo, e in secondo luogo perché di fumo negli occhi ne è già stato soffiato in ingenti quantità.

Soffermiamoci su quello che Egli, il quale d’ora in poi da me non verrà più nominato essendo meritevole, a mio avviso di quella pratica che i romani chiamavano “damnatio memoriae”, dicevo, di quello che Egli si è permesso di fare ieri, il giorno più drammatico per la nostra Repubblica.

Il nostro Presidente Giorgio Napolitano, in data 6 febbraio 2009 si ricordava per la prima volta nel suo mandato dei suoi poteri e dell’importanza della sua carica e in nome di tutto questo decide di non controfirmare il vomitevole decreto legge sul caso Englaro.

Il suddetto DDL violava, infatti, gli articoli 3,13,32 e 77 della costituzione come evidenziava Napolitano nella sua lettera di rifiuto inviata al premier che creava questa cartaccia, per impedire ai medici e ai familiari di Eluana di procedere con la sospensione della sua alimentazione assistita.

Dichiarato del tutto privo di fondamento e completamente Anticostituzionale il dl veniva dunque rispedito al mittente.

Egli però non se ne cura e la carica di Napolitano viene umiliata e totalmente ignorata. L’altra parte della democrazia italiana, dopo un ultimo immane sforzo di resistenza, cade sotto la malata onnipotenza di mr. B., il quale convoca il Consiglio dei Ministri e in 10 minuti emana comunque il decreto, senza essere minimamente toccato dalle parole e dall’ordine specifico del Presidente della Repubblica.

Fini, il suo fedele compagno di ventura, è indignato e si schiera dalla parte del Quirinale.

L’opposizione tutta è incredula, basita.

Mai, infatti, nella nostra breve storia di democrazia (ormai al crepuscolo) un fatto di tale gravità era accaduto.

Il primo ministro viola quella teoricamente inviolabile parte della costituzione che garantisce un controllo bilanciato del potere (teoricamente è così che funziona una democrazia).

Ma la cosa che fa ancora più rabbia è il fatto che tutto questo sia stato previsto da Lui, programmando quello che sarebbe accaduto con cinica e preoccupante mente calcolatrice.

Il primo ministro creando questo improponibile disegno di legge e minacciando di modificare la costituzione, fa contenti tutti quanti: dal Vaticano che così smetterà di fare pressioni sulla questione Englaro, vincendo con la forza, la volontà dei familiari di Eluana; ma si compie forse così il volere di Dio? In secondo luogo accontenta Napolitano che per una volta esercita il suo  potere e fa valere la sua carica, per un attimo smettendo di interpretare la parte dello spettatore, passivo di fronte alle facinorose azioni della Banda Bassotti.

Ma soprattutto Egli riesce ancora una volta a viziarsi, accontentando se stesso. Nel decreto legge, infatti, vengono inseriti altri articoli e modifiche molto interessanti, riguardanti la giustizia.

Secondo queste modifiche la pubblica accusa non potrà più ricorrere in appello nel caso dell’assoluzione di un imputato; al contrario però, la difesa potrà domandare il rinvio a giudizio e o ricorrere in appello nel caso di una condanna.

La controriforma della giustizia varata ieri dal Consiglio dei Ministri e il nuovo pacchetto sicurezza che legalizza le ronde padane e impone ai medici di denunciare i malati clandestini sono altre fantastiche particolarità di questo ddl.

Tutelando in questo modo ogni tipo di delinquente Egli riesce a schiacciare ormai definitivamente il potere giudiziario della magistratura.

Insomma come ho già detto ieri è stato forse il giorno più buio per la democrazia italiana dai tempi dell’omicidio di Aldo Moro.

Mai il nostro paese era stato così in pericolo.

Egli che io, continuerò a non nominare fino al giorno in cui non sparirà dalla scena politica e storica italiana, continua imperterrito a violentare la costituzione a prenderci in giro e a farci prendere in giro con le sue basse (almeno quanto lui) battutine sugli ebrei, sui presidenti eletti, con le sue pagliacciate e i suoi scherzi idioti.

Non possiamo permettere che un uomo del genere continui a distruggere quello per cui i nostri antenati si sono battuti. Vorrei fare quindi un appello a tutti dalla Lega all’Italia dei Valori, gli unici partiti in grado di spezzare le gambe a questo mostro mangia costituzione, e quindi gli unici che possono ancora proteggere la libertà e la democrazia.

A tutti noi invece, comuni cittadini attivi e non, apriamo gli occhi e reagiamo perché il nostro paese sta morendo schiavo, e noi con lui.

 

Francesco Ramagli, Cafè de l'Italie

martedì 27 gennaio 2009

NEWS FEED | Senza intercettazioni...

I carabinieri del comando provinciale di Roma del gruppo di Frascati hanno arrestato nella notte la banda di cinque romeni implicati nello stupro di uno giovane ragazza di 21 anni e del pestaggio del suo fidanzato.

I carabinieri sono arrivati al gruppo grazie ad alcune intercettazioni telefoniche e sono intervenuti appena si sono resi conto che i sei stavano preparando la fuga verso il nord Italia.


Si ricorda che il l'attuale primo ministro italiano ha dichiarato il 18 dicembre 2008 (fonte Ansa):

"E' già passata alla Camera una riforma della giustizia civile che riduce di un terzo i tempi. Aspettiamo ora passi anche in Senato".

"Presenteremo in Parlamento una riforma della giustizia penale che dovrebbe essere quella nella direzione auspicata da tutti gli italiani. Sia con le indagini, sia con le intercettazioni telefoniche che dovrebbero essere consentite soltanto per reati gravissimi, come terrorismo internazionale e reati di stampo mafioso, delitti che hanno pene oltre i 15 anni".

Ha poi dichiarato il 21 gennaio 2009(fonte Asca):

 "Il ricorso alle intercettazioni deve essere fatto solo ''in casi eccezionali'' e comunque per i reati che prevedono pene al di sopra dei dieci anni."



Lo stupro non è tra questi.

venerdì 23 gennaio 2009

NEWS FEED | Libero...di disinformare!

Ieri giovedì 22 gennaio 2009 il quotidiano Libero, che per chi ancora non lo sapesse è registrato come ONLUS Organizzazione non lucrativa di utilità sociale ( giusto per frodare un po' lo Stato, ma questo è un altro discorso) , ha dedicato due intere pagine allo "spendaccione" poco "austero" Obama.

Per i festeggiamenti del 20 gennaio SI DICE siano stati spesi 150 milioni di dollari.

Una buona parte dei soldi è servita alla sicurezza: ma è sicuramente colpa di Obama se qualcuno lo vuole fare fuori.

Libero però si dimentica di dire che se Obama è costato (FORSE) 150 milioni di dollari in un giorno, il caro Giorgino W. Bush ha lasciato agli Stati Uniti un conto ben più salato da pagare:

la guerra in Iraq costa al GIORNO , fonte l'ufficio contabile del congresso, apartitico, 400 milioni di dollari.

Ogni giorno per 5 anni e 10 mesi.

Fate voi i conti.


Tommaso Casarin, Cafè de l'Italie

giovedì 22 gennaio 2009

NEWS FEED | "Non è la repubblica degli ayatollah"


Il presidente della regione Piemonte , Mercedes Bresso, risponde così alle dichiarazioni dell'arcivescovo di Torino Severino Poletto che, immischiandosi in una vicenda che riguarda esclusivamente una famiglia e una donna italiana e la Repubblica Italiana con il suo Servizio Sanitario Nazionale  ( e non lo stato extracomunitario Status Civitatis Vaticanae, la cui forma di governo è la monarchia assoluta esercita dall'autorità denominata Papa ) aveva affermato:

" La legge di Dio prevale sul quella dell'uomo. Per questo motivo i medici cattolici che si trovassero a lavorare nell'ospedale ( del Servizio Sanitario Nazionale Italiano) dove si intende interrompere l'alimentazione  di una persona, dovrebbero obiettare e rifiutarsi di farlo"

Forse l'arcivescovo non si ricorda che nel nostro paese l'obiezione di coscienza è permessa solo per l'interruzione di gravidanza.

La Sig.ra Bresso ha inoltre aggiunto: 

" La morale propria comunque non deve essere mai applicata agli altri".


Tra qualche giorno inoltre si pronuncerà il TAR della Regione Lombardia sulla richiesta di annullamento del provvedimento con cui la regione sotto questione aveva negato al personale e alle strutture sanitarie regionali (ma che fanno comunque parte del Servizio Sanitario Nazionale) di interrompere l'alimentazione di Eluana Englaro, come disposto dalla Corte d'Appello di Milano (tribunale della Repubblica e quindi sentenza che ha valore legale su tutto il territorio della Repubblica).


Tommaso Casarin , Cafè de l'Italie




mercoledì 21 gennaio 2009

Yes, We Can !


Il 20 Gennaio 2009 diventerà per noi che lo abbiamo vissuto e per il futuro, uno di quei giorni che hanno cambiato la storia.

Come il 14 luglio 1789, come il 9 novembre 1989 e come l’11 settembre 2001, questa giornata sarà per sempre ricordata come quella del cambiamento.

Barack Obama ce l’ha fatta e come ha detto poche ore fa, durante il suo discorso al Capitol Hill “Today the World has changed.” Oggi il mondo è cambiato.

Gli U.S.A. hanno eletto il primo presidente Afroamericano e nonostante siano stati i democratici il partito trionfante, la vittoria questa volta ha un significato ben più esteso.

E’ la vittoria delle minoranze, dei perseguitati, degli emarginati.

E’ la vittoria di una nazione che da guida e musa per molti altri paesi, è stata portata ad una crisi senza precedenti.

E’ la vittoria della democrazia e della libertà che da tempo ormai erano state abbandonate per altri disvalori.

Il sogno americano, che in fondo è un po’ il sogno di tutti, è realtà da ieri pomeriggio quando ufficialmente Barack Obama è diventato il 44° presidente degli Stati Uniti d’America segnando un nuovo traguardo nella storia dell’uomo.

Nessuno dei suoi predecessori infatti, era stato capace di smuovere le masse e di riunire nel giorno del suo insediamento milioni di persone, arrivate a Washington per l’occasione.

Ma quello che personalmente trovo strabiliante, ancora di più di un presidente americano nero, è quello che quest’uomo rappresenta per i suoi cittadini e, cosa ben più importante, per il mondo intero.

Barack Obama è il sinonimo di speranza per molta gente fino ad oggi lontana dagli Stati Uniti.

Simbolo di emancipazione e determinazione quest’uomo non è stato scelto a caso e non ha vinto solo per merito dei voti; credo, infatti, che il suo ruolo gli sia stato imposto e donato dalla storia e ancora di più, dall’esigenza dei popoli e del futuro che pretendono una svolta a questa buia situazione globale.

In Obama sono riflesse le speranze di milioni e milioni di persone ed è suo dovere e obbligo ora, mantenere le promesse e rispettare i suoi compiti in modo tale che le speranze e i sogni di tutti coloro che hanno creduto in lui e nella democrazia, vengano plasmati in qualcosa di reale e tangibile.

L’ambiente, il Medio Oriente e l’economia sono gli scogli che per prima cosa dovrà superare per poter continuare sulla sua rotta.

Ieri, il mondo intero si è fermato per lui e finalmente sembra pronto per muoversi con lui.

“Yes we can, with you, we can”.

Forza Obama.


Francesco Ramagli , Cafè de l'Italie

A Green Future


C'è chi afferma che questo presidente nero sia veramente l'uomo della svolta che tutti aspettavano.

Una cosa è certa: nel suo programma le svolte concrete si possono già assaporare e l'elemento cardine per la politica dei prossimi anni di governo democratico è l'ambiente.

Sintomo dell'importanza che Obama attribuisce a questo delicatissimo tema è l'affidamento del corrispondente incarico ministeriale al premio Nobel per la Fisica Steven Chu (non è ancora ufficiale, ma i diretti collaboratori del neo presidente danno per certa la dritta). Al fianco di Chu lavoreranno tre donne: Lysa Jackson guiderà l´Enviromental Protection Administration (Epa), il dipartimento che si occupa di protezione ambientale, Nancy Sutley presiederà il Consiglio sulla «qualità ambientale» della Casa Bianca, e Carol Browner, che ha già lavorato nell´amministrazione Clinton, avrà l´incarico di coordinatore per l´energia. Un uomo e tre donne per una squadra chiamata a cambiare radicalmente l´attuale politica degli Stati Uniti sulle questioni climatiche, che è stata subito ribattezzata come il dream team dell´ambiente e che ha ricevuto il plauso unanime dell´ala liberale del Partito democratico, finora critica con Obama per le scelte - ritenute troppo centriste - negli altri ministeri-chiave. Chu, uno scienziato di 60 anni figlio d´immigrati cinesi, è dal 2004 alla dirigenza del Lawrence Berkeley National Laboratory, il principale centro americano nella ricerca sull´efficienza energetica, l´energia solare e i biocarburanti. Sotto i riflettori vi è sicuramente Carol Browner, avvocato della Florida ed ex assistente parlamentare di Gore. E' stata alla guida dell´Epa durante gli otto anni dell´amministrazione Clinton ed era riuscita ad imporre limiti molto stretti al livello d´inquinamento dell´aria, tanto da diventare la bestia nera delle lobby industriali. La Browner avrà un potere particolare, quello di coordinare tutte le riforme energetiche, uno dei punti principali nel piano contro la crisi economica.

 

E' oramai assunto dagli economisti di tutto il mondo quanto l'ambiente influirà nello sviluppo delle nuove tecnologie nel campo dell'industria mondiale, aspettando l'alba dell'ormai prossima 3a rivoluzione industriale, e certamente ne è consapevole anche Obama!

 

Ecco i punti focali riguardanti il tema ambientale:

 

Cambiamento climatico:

Posto in primo piano nella politica ambientale di Obama è il cambiamento climatico e uno dei primi interventi, annunciato precedentemente nel programma elettorale, potrebbe essere quello di rovesciare il divieto di regolare in modo autonomo le emissioni di CO2 dalle automobili riducendole del 30% tra il 2009 e il 2016, quest'ultimo era stato imposto da Bush a dicembre alla California.

 

Energie alternative:

Obama ha indirizzato un importantissimo programma di investimento nello sviluppo di fonti di energia alternative (investimenti fino a 150 miliardi di dollari in dieci anni per incrementare la produzione energetica da fonti rinnovabili dal 7 al 25-30% entro il 2025 ). Investire sull’energia pulita e sull’efficienza energetica, infatti, porterà a creare circa 5 milioni di posti per quelli che vengono definiti ‘nuovi lavori verdi’, figure legate allo sviluppo di biocarburanti, di impianti a bassa emissione di combustibile fossile, alla promozione su scala commerciale dell’energia rinnovabile, alla transizione verso una nuova rete elettrica digitale. Si investirà poi in forza lavoro altamente specializzata nelle nuove tecnologie ecologiche.

 

Petrolio:

E' prevista la riduzione del consumo di petrolio del 35% entro il 2030: il primo presidente USA nero ha specificato che l'economia americana continuerà a rimanere debole se non ci saranno serie politiche di indirizzo per l'indipendenza dal petrolio. E' una svolta: sono parole nuove che mai si sono udite dal suo predecessore! Gli scritti di Obama ricordano che sin dai tempi di R. Nixon è noto che questa dipendenza mette a rischio la sicurezza interna, perché, se da un lato gli USA fanno guerra al terrore, dall’altro, con l’acquisto di petrolio, sostengono i regimi più dispotici del mondo.

 

 

Nucleare:

La crescita dell’energia nucleare è oggetto di attente riflessioni. Secondo Obama il futuro dell’espansione del nucleare comporta quattro problemi chiave: il diritto del pubblico all’informazione, la sicurezza del combustibile e delle scorie, l’immagazzinamento delle scorie, e la proliferazione incontrollata, problemi che toccano sia la politica interna che quella estera. Obama ha presentato leggi al senato per fissare linee guida per il controllo degli impianti nucleari. Inoltre ribadisce che il controllo di materiale nucleare sia all’estero che negli USA è la principale priorità dell’antiterrorismo e che nello stesso tempo è urgente assicurarsi che le scorie accumulate nei siti dei reattori attualmente in funzione siano conservate usando le più avanzate tecnologie attualmente disponibili.

 

Considerazioni:

A partire dal momento in cui la vittoria di Barack Obama è stata ufficializzata, le forze politiche italiane hanno fatto a gara a saltare sul carro del vincitore, dichiarando il proprio sostegno all’ormai ex senatore dell’Illinois. Fenomeno bizzarro in un paese che si era già segnalato come il più pro-Mc Cain di tutta l’Europa occidentale.
Sforziamoci però di ignorare questo indegno spettacolo e di guardare a quelle che potrebbero essere le principali conseguenze dell’imminente presidenza Obama sulla politica del governo italiano dell'ambiente. Obama, con una sterzata a 180° rispetto alla linea seguita dagli USA durante gli otto anni di George W. Bush, mette pesantemente in crisi il nostro ministero. E' una linea completamente opposta rispetto a quella seguita dal governo Berlusconi, che si è recentemente distinto per anti-ambientalismo minacciando il veto sull'accordo 20-20-20 ( l'accordo prevede, da parte dei paesi dell'Unione Europea, entro il 2020, la riduzione del 20% dell'emissione dei gas serra, l'aumento dell'efficienza energetica del 20% e il raggiungimento della quota del 20% di fonti di energia alternative)
sostenuto dai principali paesi europei.
Uno degli argomenti del governo italiano era infatti il seguente: che senso ha per l’Europa prendere degli impegni così gravosi per ridurre le emissioni nocive, se grandi inquinatori come Cina e USA non fanno altrettanto? Una linea aspramente contestata da Sarkozy, Merkel, Brown e Zapatero, che sostengono precisamente che se l’Europa non dà il buon esempio, nessuno si muoverà.
Con l’elezione di Barack Obama la posizione italiana diventerà con ogni probabilità sempre meno “sostenibile” sul piano internazionale, oltre che dal punto di vista ambientale.

Chi dobbiamo ringraziare per questo?

Alessandro De Tata,  Cafè de l'Italie

domenica 18 gennaio 2009

IL DOMENICALE


Se questa è una repubblica laica...



Dopo le proteste di esponenti di centrodestra e alcune autorità appartenenti alla Chiesa Cattolica Romana per la richiesta dell' UAAR ( Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) di condurre una compagna sociale su degli autobus di linea della città di Genova ( ulteriori particolari nell'articolo: "Dio? No thanks" di Mercoledì 14 gennaio 2009, Cafè de l'Italie) ecco che l'iniziativa  viene respinta dall'azienda concessionaria di pubblicità. 

Ma vediamo le motivazioni.

La concessionaria fa sapere che ci sono due articoli del codice di autodisciplina che non permettono alla campagna di essere attuata.

Articolo 10 : " La pubblicità non deve essere offensiva."

Testo in questione: " La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno."

Se un credente dovrebbe sentirsi offeso se qualcuno afferma che Dio non esiste, perché un ateo non dovrebbe sentirsi offeso se affermato il contrario?

Articolo 16: " Le campagne sociali non devono ledere gli interessi di alcuno"

Quindi è possibile interpretarla come: "C'è qualcuno che fa dell'idea di Dio un interesse, un uso criminoso; lo usa per il suo interesse, per scopi politico/economici."


Commenta il monsignor Marco Granara, rettore del Santuario della Guardia:
"Una minoranza di quaranta persone ha tenuto sveglia l'intera nazione su un tema che, in fondo, non è loro." (la Repubblica, Sabato 17 gennaio 2009)
 
Come sappiamo il tema Dio è di unica, sola,indiscutibile  competenza della Chiesa Cattolica Romana.

Risponde il segretario generale dell' UAAR, Raffaele Carcano
"Biancheria intima e villaggi vacanze sì, ma guai a chiedere uno spazio pubblicitario per dire che Dio non esiste. In questo paese non c'è spazio per dichiararsi atei,pena la censura."


Se questa è una repubblica laica...


Tommaso Casarin , Cafè de l'Italie 




Gimme shelter

War,children,

its just a shot away
its just a shot away


Nella puntata di AnnoZero del 15 gennaio 2009 come avrete sentito tutti il conduttore Michele Santoro è stato protagonista di un acceso dibattito con Lucia Annunziata che indignata per lo svolgimento a suo dire Filo-palestinese della trasmissione, ha abbandonato lo studio.

In un certo senso l’ex presidentessa Rai non aveva tutti i torti. Di sicuro Santoro ha voluto prendere una posizione come al solito controcorrente ma non per questo sbagliata.

Il titolo della puntata di AnnoZero era “La guerra dei bambini”  e questo teoricamente sarebbe stato il punto centrale da analizzare e su cui discutere.

In questo ennesimo capitolo della guerra infinita infatti, sono rimasti uccisi Trecento bambini palestinesi e Millecinquecento persone sono state ferite dal fuoco Israeliano. Dall’altra parte invece i feriti si contano sulle mani.

Con questo nessuno vuole ovviamente dire che ci si augurava qualche morto in più fra i civili e i soldati israeliani ma che questi ultimi considerando la loro notevole superiorità bellica si fossero saputi regolare di conseguenza.

In una guerra poche volte c’è stato qualcosa di giusto soprattutto negli ultimi tempi ma nel conflitto Israeliano Palestinese ormai ogni limite è stato superato dall’una e dall’altra frontiera.

Israele di sicuro ha tutti i motivi di non sopportare più gli attacchi spesso sleali da parte di Hamas ma questo non è un valido motivo per invadere e uccidere una nazione di persone innocenti.

Hamas è un acronimo che sta per “arakat al-Muqāwama al-Islāmiyya” ossia Movimento di Resistenza Islamico è riconosciuto da parte dell’Unione Europea e molte altre nazioni, come un movimento terroristico e non come il partito rappresentante la Palestina.

Il primo ministro israeliano Olmert quindi non può rispondere ad un attacco da parte di un gruppo terroristico dando il via ad una operazione militare che per certo porterà solo altre vittime.

Sarebbe come se un gruppo terroristico italiano come le BR lanciasse razzi e quant’altro verso la Francia e di risposta Sarkozy ci invadesse. Non saremmo molto d’accordo in quel caso immagino.

Israele è una nazione che può vantare un’identità culturale e filosofica tra le più alte che sono dei pregi vacillanti ogni qualvolta utilizzano la forza contro una popolazione devastata.

La reazione di Gerusalemme non è stata proporzionale all’offesa  ed è per caduta allo stesso misero livello di una organizzazione terroristica, mentre Hamas si conferma essere un male, un tumore che sta metastatizzando ulteriormente quella terra commettendo crimini spregevoli non solo nei confronti della popolazione israeliana ma anche  della sua gente usandola come scudo, posizionando le sue milizie sopra i tetti delle scuole e degli ospedali.

Quello che , letteralmente, fa ancora più schifo è il fatto che Israele dopo secoli e secoli di angherie subite, di persecuzioni e umiliazioni ora non si fermi nemmeno davanti a niente e a nessuno, trovando in Hamas una giustificazione per bombardare e attaccare con i suoi raid aerei i civili della Striscia di Gaza.

Quello che, letteralmente, fa ancora più rabbia è che a scatenare tutto questo sia stato un gruppo di fanatici, di ribelli che riescono a manipolare e a sottomettere la loro gente perché accecata dalla disperazione.

La stato d’Israele nonchè la terra di Palestina sono un unico mondo diviso dalla storia e dalla politica.

Dio, suo malgrado, è ancora una volta una mera giustificazione ad un male che proviene solo da noi, un male senza patria o bandiera: l’ignoranza.

I soldati israeliani hanno iniziato questa mattina un ritiro progressivo dai punti strategici dell’offensiva. Sulle strade, sulle macerie e sui volti spezzati dal dolore delle perdite rimane l’ennesima testimonianza di una guerra senza senso che lascia dietro di se uno sbilanciato numero di vittime che forse un giorno avrebbero contribuito a quel sempre più vanescente miraggio chiamato Pace.

 

Per correttezza e soprattutto perché le vittime non hanno voce in capitolo, ecco i dati (aggiornati a Domenica 18 gennaio 2009, fonte "la Repubblica") di questo mese di scontri:

TOTALE MORTI: 1216

Palestinesi: 1203 di cui 410 bambini                             Israeliani : 13 di cui 3 civili

TOTALE FERITI: 5500

 Palestinesi: 5300 di cui 1630 bambini                         Israeliani: 200 

 

 Francesco Ramagli , Cafè de l'Italie

 








NEWS FEED | Il ministro Sacconi indagato per violenza privata sul caso di Eluana Englaro

Dopo una denuncia di alcuni esponenti del Partito Radicale la procura di Roma ha aperto un'inchiesta su Maurizio Sacconi.

Il ministro aveva minacciato di tagliare i finanziamenti alle cliniche che avessero accolto la richiesta di staccare la spina a Eluana, in coma vegetativo irreversibile da oltre 16 anni.

Nonostante ci sia una sentenza di un tribunale della Repubblica Italiana che obbliga qualsiasi struttura che ne sia attrezzata ad attuare ciò che la famiglia Englaro ha avuto l'autorizzazione a fare, rispettando la volontà di Eluana espressa prima dell'incidente da lei stessa nel caso si fosse mai trovata in situazioni del genere, si continua indisturbatamente a violare la legge.


giovedì 15 gennaio 2009

NEWS FEED | Bombardata la sede ONU a Gaza City

L'operazione "piombo fuso" (che bel nome per una missione che dovrebbe portare la pace) , che ha portato finora alla morte nella striscia di Gaza di 1060 persone, di cui 322 bambini, non risparmia neache la sede del UNRWA (United Nations Relief and Works Agency) e un ospedale, entrambi bombardati.

La situazione, già tragica perchè il cibo scarseggia nella striscia, peggiorerà: l'ONU ha sospeso le operazioni a Gaza e anche l'Ong americana Care International è stata costretta a sospendere la distribuzione di aiuti umanitari.

Bombardato anche il grattacieloAl-Shuruq he ospita numerosi giornalisti di testate arabe e internazionali, fra cui l'agenzia Reuters e le emittenti Fox, Sky e Al Arabiya.

Gli estremisti di Hamas hanno lanciato trenta razzi verso il suolo Israeliano ferendo due persone.

Israele ha risposto, oltre che con i vili bombardamenti su obiettivi prettamente civili, con l'uccisione di un ministro del governo di Hamas.

Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, in visita in Israele, si è detto "indignato" e ha definito "insopportabile" il numero di morti provocati dall'offensiva su Gaza.

mercoledì 14 gennaio 2009

Dio? No thanks.

Da febbraio dovrebbe comparire su due autobus delle linee urbane di Genova una campagna  , pagata e promossa dall'Unione degli atei e agnostici razionalisti,  che porterà i mezzi ad aver scritto sul retro e sui lati questo messaggio:

" La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno".

Vediamo ora le reazioni di qualcuno che , avendo la lingua troppo pulita, crede, giustamente, che sia giusta sporcarla un po' ( come ve lo lascio immaginare a voi).

Senatore Giorgio Bornacin (ex AN, ora PDL): invita la presidenza dell'azienda a respingere l'iniziativa "in quanto provocatoria e di cattivo gusto". 

Provocare cosa? Un po' di sana filosofia?
Per carità! Magari dopo la gente comincia anche a pensare!

Segretario provinciale Lega Nord Edoardo Nixi: " Non paghiamo più il biglietto del bus!".

Un iniziativa che sottolinea il carattere legalitario della Lega Nord.

Onerevole Luca Volontè (UDC): "Pubblicità ingannevole".

Come sappiamo  nella monarchia cattolica italiana che dio esista è una una verità sicura e provata. Basta con il negazionismo!

Il fatto curioso è che ne la Chiesa Cattolica Romana ne la CEI (Conferenza Episcopale italiana) che, parlando a chiare lettere, sarebbero i diretti interessati , hanno rilasciato commenti.

Il buon politico sa sempre che culo leccare.


Tommaso Casarin, Cafè de l'Italie

venerdì 9 gennaio 2009

NEWS FEED | Croce Rossa = Bersaglio

Il segretario generale dell’Onu chiede un’inchiesta sull’attacco israeliano contro un’ambulanza chiaramente marcata con i contassegni UN( Nazioni Unite). 
La Croce Rossa internazionale, da non confondere con la Mezzaluna (non si sa mai che qualcuno dica che sono di parte), emette un comunicato di inaudita violenza contro il governo di Israele accusandolo di “essere venuto meno ai propri obblighi legali” nei confronti dei feriti, dopo avere trovato quattro bambini ridotti agli stenti accanto al cadavere della madre.

Dopo 700 morti palestinesi e 10 israeliani (e morti non hanno nazione, morti sono morti) si potrebbe capire che bombardare 1 milione e mezzo di persone chiuse in una gabbia e aspettarsi che non combattano non porterà certamente alla pace.