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venerdì 19 dicembre 2008

L'esprit des lois

Che le bugie abbiano le gambe corte è risaputo.

Ma a questo punto è oltre modo confermato dalla statura del nostro Presidente del Consiglio.

E per essere arrivati ad un livello tale di bassezza senza soffrire di nanismo o altre malattie endocrine, vuol dire averne dette davvero tante di balle.

Oggi Silvio Berlusconi ne ha aggiunte altre al suo già saturo repertorio e tutte con un'unica telefonata in diretta a Canale 5.

"Il 72 % degli italiani appoggia il governo Berlusconi" dice ovviamente senza citare la fonte di questa statistica.

"La sinistra sta con il campione del giustizialismo: questa è la prova che non è cambiato nulla, che è ancora la sinistra giustizialista" sostiene il premier. "Il voto abruzzese - aggiunge Berlusconi - ha dimostrato che per la sinistra quello con Di Pietro è un abbraccio mortale, come dico da tempo" .

E il PD ancora scosso dalle varie vicende giudiziarie in Abruzzo, Basilicata e Campania, tace acconsentendo.

Come avevamo già detto un paio di giorni fa (nell'articolo IDV: Indipendentemente Da Veltroni; Francesco Ramagli) Berlusconi come un avvoltoio si lancia sul sempre più arrancante corpo del Partito Democratico e rincarando la dose afferma "La riforma della giustizia va fatta subito e a pari passo con quella federalista. Soprattutto sul fronte delle intercettazioni: "Saranno concesse solo per reati di terrorismo internazionale e di mafia, delitti con pene dai 15 anni in su."

Getta benzina sul fuoco, manda un po' di fumo negli occhi e taglia le gambe alla Democrazia.

Di Pietro che ancora una volta si dimostra l'unica vera fonte di opposizione esistente in Italia reagisce e senza mezzi termini: "Come dimostrano le indagini di questi giorni", replica, le intercettazioni "sono uno strumento d'indagine importantissimo anche per i reati contro la Pubblica Amministrazione. E siccome Berlusconi conosce benissimo questo tipo di reati è impensabile che faccia queste proposte non a ragion veduta. Evidentemente qualcuno nel suo giro gli deve aver chiesto questo e sarebbe interessante capire di chi si tratta, perché, e per quali indagini..."

Effettivamente gli sviluppi sul caso Mills non sono per niente una buona notizia per Berlusconi come le intercettazioni di Margiotta non lo sono per il Partito Democratico.

Insomma la classe politica italiana o quanto meno una gran parte di essa, potrebbe davvero vedersela brutta se i magistrati proseguiranno ad avere tutti questi strumenti di indagine.

Quindi questo tacito atteggiamento del centrosinistra e questa veemenza nel combattere per una riforma del genere da parte del Governo, possono essere considerati due indizi per rimanere in tema.

Dopo i recenti casi di malapolitica e malamministrazione che colpiscono entrambi i "poli" è normale cominciare a pararsi il culo per essere schietti e comprensibili a tutti.

I casi in cui si potranno effettuare le intercettazioni sono pochissimi e gravissimi. Berlusconi cita le indagini di ambito mafioso e terroristico. Bene sappiate che alcuni reati legati alla mafia sono puniti con pene inferiori ai quindici anni e tra questi troviamo estorsione, truffa e turbativa d'asta.

Personalmente mi sembra evidente che basta chiedersi il perché di questa riforma. Voglio dire che se dei cittadini onesti lo sono davvero, non devono avere il minimo timore di essere intercettati e tanto più, se sono dei politici.

Che paura ci deve essere? Quale rispetto della privacy?

Mi vengono a parlare di rispetto loro che vogliono debellare dai diritti della magistratura strumenti di indagine senza i quali personcine come Totò Rina non sarebbero mai state consegnate alla legge.

Accusano giornalisti, pm etc. di comunismo, giustizialismo e quant'altro per l'opposizione che alcuni di loro fanno nei confronti di provvedimenti da regime.

Il parlamento non può diventare una quarta sede di giudizio perché il potere giudiziario non compete nessun'ente delle amministrazioni politiche.

Dal principio elaborato da Montesquieu i tre poteri in uno stato sono quello esecutivo rappresentato dal governo, quello legislativo che viene controllato dalle camere e quello giudiziario, controllato dalla magistratura.

Se fate due conti in Italia Berlusconi ha di diritto, avendo vinto le elezioni, il potere esecutivo.

Possiede una maggioranza in parlamento che gli permette di emanare qualsiasi astrusa legge garantendosi una vittoria "democratica".

Ora lentamente non si sta prendendo il potere giudiziario ma di sicuro lo sta strappando dalle mani dell'ente che dovrebbe gestirlo.

In più possiamo aggiungere un potere temporale per il suo atteggiamento da messia o da Dio in terra. Il Berlusconi dei miracoli.

La democrazia in Italia sta morendo e se aspettiamo l'arrivo di Silvio il Salvatore a fare rialzare il corpo di Lazzaro stiamo freschi.

Ora non si tratta più di colori, non è più una questione legata al credo politico.

E' una questione di principio morale, etico e soprattutto è un diritto di tutti i cittadini vedersi garantita una giustizia uguale per ogni singolo individuo.

Li stessi discorsi sarebbero fatti se al posto di Berlusconi ci fosse qualsiasi altro politico.

Non sono gli orientamenti il punto.

Il punto è che sotto una facciata di democrazia questo paese sta perdendo la sua identità e la sua credibilità.

Quindi tutti quanti, di destra, di centro, di sinistra o anarchici dobbiamo alzare la voce e combattere per riprenderci quello che inesorabilmente ci stanno portando via.

La Libertà.


Francesco Ramagli , Cafè de l'Italie

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