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mercoledì 24 dicembre 2008

"Scontro tra procure". La balla del mese!

I giornali hanno ormai il chiodo fisso: "Scontro tra procure"; "Serve la riforma della giustizia".

Ma quante balle; e soprattutto mal dette.

Perché la verità, si sa, viene a galla sempre. E brucia.


Ecco i fatti:

  1. Dopo che al magistrato facente parte del Pubblico Ministero di Catanzaro ( proprio così, il pubblico ministero non è una persona ma un organo dello Stato la cui funzione principale è l'esercizio dell'azione penale) Luigi De Magistris furono tolte le inchieste che aveva avviato perché toccavano persone amiche dei vertici della procura di Catanzaro, gli stessi indagati e avvocati degli indagati denunciano De Magistris alla procura di Salerno (che è la procura competente su Catanzaro, cioè se commette un reato un magistrato di Catanzaro indagano su di lui quelli di Salerno; se lo commette uno di Salerno indaga Napoli; se uno di Napoli, indagano quelli di Roma e così via) con l'accusa di aver viziato le indagini delle sue inchieste, di aver causato fuga di notizie , di aver compiuto abusi.

  2. De Magistris a sua volta denuncia alla procura di Salerno, perché competente su Catanzaro come appena detto, gli stessi accusandoli di calunnia, di averlo screditato, di averlo isolato, di avergli tolto le inchieste senza lasciargliene concludere neanche una (fatto appurato).

  3. I magistrati di Salerno, obbligati come tutti i magistrati facenti parte del pubblico ministero dall'articolo 112 della Costituzione della Repubblica Italiana [Il pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale.], avviano le indagini sia sulla base delle denunce di De Magistris sia su quelle contro De Magistris.
    Se dalle indagini emergerà uno o più reati avranno l'obbligo [Art 112 Costituzione Rep.Italiana] di perseguirlo/perseguirli.

  4. De Magistris viene, concluse le indagine basate sulle denunce contro di lui, assolto dalla procura di Salerno che definisce le accuse mosse contro di lui "denunce strumentali e tentativi di delegittimazione". Sono insussistenti tutti i reati contestati da quello della calunnia e diffamazione, all'abuso d'ufficio, all'inosservanza agli obblighi di astensione, alla fuga di notizie.

    Insomma, tutte accuse inesistenti.
    Ma il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) trasferisce De Magistris, nonostante sia stato assolto.
    E non lo trasferisce solo per incompatibilità ambientale; non può più fare , secondo il Consiglio, il magistrato nel Pubblico Ministero. Viene trasferito a Napoli alla Commissione Giudicante Nazionale.
    Il CSM però non trasferisce i magistrati di Catanzaro che sono sotto inchiesta con accuse gravissime [spiegato ai punti 5,6,7].

  5. I magistrati di Salerno però continuano le indagini su i magistrati di Catanzaro; evidentemente le accuse mosse da De Magistris avevano fondamento.

  6. La procura di Salerno indaga su sette/7 magistrati di Catanzaro; le accuse sono : corruzione giudiziaria, falso in atto pubblico, abuso, calunnia, favoreggiamento, rifiuto d'atti d'ufficio, diffamazione.

    Mai erano successo qualcosa di simile. Inaudito. Ma nessuno ne parla.

  7. La procura di Salerno richiede alla procura di Catanzaro, attraverso un ordine di esibizione, le carte dell'inchiesta "Why Not" avviata da De Magistris.
    La procura di Catanzaro si rifiuta e viene quindi accusata, come scritto al punto 6 , di "rifiuto d'atti d'ufficio".

  8. Non potendole avere le carte richieste legalmente e rifiutate illegalmente (non ci si può rifiutare di esibire un atto che un magistrato competente chiede) dalla procura di Catanzaro, i magistrati di Salerno con la Polizia Giudiziaria vanno a Catanzaro a prendersele.

  9. Le testate giornalistiche e i politici parlano di un atto di perquisizione "insensato",con 1500 pagine di motivazioni.

    Sinceramente ,se ha 1500 pagine di motivazioni, può essere tutto ma non "insensato".

    Ovviamente non parlano delle gravi accuse contro i 7 magistrati di Catanzaro. Una cosa mai vista in Italia prima.

    Ma giustamente è meglio parlare della lunghezza di un atto di perquisizione.


  10. L'atto invece è legale e motivato.





I giornali, le televisioni, i politici, la maggior parte dei giornalisti hanno evitato di esporre i fatti come veramente stanno.

E' questa vera informazione?

Tommaso Casarin , Cafè de l'Italie

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